Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell’Associazione Calcistica Perugia Calcio. Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia 2019-2020 (turni eliminatori). Lo stesso argomento in dettaglio: Commissari tecnici della nazionale maschile di calcio dell’Italia. La nazionale italiana di calcio vanta altresì un singolare primato: tutti e sette i titoli ufficiali vinti dagli Azzurri sono stati ottenuti tra le mura domestiche (Roma, campionato del mondo 1934 e campionato d’Europa 1968) o in casa delle altre quattro rivali calcistiche europee (Parigi, campionato del mondo 1938; Madrid, campionato del mondo 1982; Berlino, Olimpiade 1936 e campionato del mondo 2006; Londra, maglia del milan campionato d’Europa 2020); l’Italia ha dunque alzato al cielo un trofeo in tutte e cinque le grandi capitali dell’Europa occidentale. Rassomigliavano troppo a Pasquetta, entrambe avevano il fidanzato, e non facevano che connettere le dolcezze del loro amore coll’inconscia crudeltà delle creature sane e felici. Umbria, tra gli altri, l’esperto Giuseppe Dossena e il bomber delle serie minori Giovanni Cornacchini, chiuse terzo sfiorando la promozione in Serie B, poi ottenuta l’anno successivo al termine di uno spareggio contro l’Acireale a Foggia, vinto 2-1 dalla formazione umbra; una gioia effimera poiché, appena il giorno dopo, per Gaucci scoppiò lo scandalo di un «regalo» sotto forma di cavallo alla famiglia di un arbitro compiacente, cosa che portò la CAF a negare la serie cadetta ai grifoni in favore dei siciliani, squalificando il numero uno biancorosso per tre anni.
Gli sponsor ufficiali sono Dacia (main sponsor), Vortice (co-sponsor), Prosciutto di San Daniele (sleeve sponsor) Bluenergy (nel retro maglia sotto la numerazione). Sul fronte delle maglie da gioco sono presenti i main sponsor S.a.p.i.r., Porto di Ravenna, GymH24 ed NTA, mentre al di sotto della numerazione posteriore è posto il marchio HD – Rare and Unique. Ma anche le maglie delle nazionali sono molto richieste, soprattutto in occasione della coppa del mondo o degli europei UEFA. Nakata divenne un fenomeno mediatico in tutto il mondo. Inversamente, meno fortunato e più problematico fu il percorso in campionato, che vide il Perugia refrattario alla vittoria per tutto il girone di andata. In quegli anni la formazione biancorossa, allenata a periodi alterni da Guido Mazzetti, Július Korostelev ed Egizio Rubino, annoverava tra le proprie file il portiere folignate Lamberto Boranga, il centravanti Ilario Castagner – capocannoniere del girone B nell’annata 1963-1964 – e l’attaccante perugino Dante Fortini. XX secolo, che vedeva nel calcio «un’espressione di arte» tanto da cimentarsi sul grifone rosso simbolo della squadra, nonché di Nando Martellini, uno dei più noti e autorevoli giornalisti sportivi italiani del Novecento, per una passione maturata durante gli anni universitari trascorsi nel capoluogo umbro; così scrisse Martellini nel 1975, in occasione dello storico approdo dei biancorossi nella massima categoria: «il Perugia in Serie A arriva a modificare persino la mia posizione professionale!
La maglia rappresenta non solo un capo d’abbigliamento, ma un simbolo dell’era d’oro della Lazio, con Chinaglia a guidare l’attacco e il carismatico Tommaso Maestrelli a fungere da timoniere in panchina. La maglia da calcio è un capo sportivo ideale per tutte le età e per tutti i gusti. Umbria. Con questo successo i grifoni si guadagnarono inoltre un posto nella successiva Coppa UEFA, la seconda manifestazione continentale per club, in cui raggiunsero i sedicesimi di finale prima di venir eliminati dai più titolati olandesi del PSV. Nel 1945-1946 i biancorossi, allenati da Mario Malatesta e trascinati da Alberto Galassi – uno dei più prolifici attaccanti italiani, che segnò in quella stagione addirittura 35 reti guadagnandosi così l’ingaggio in Serie A da parte del Bologna -, vinsero il campionato e conquistarono la seconda promozione tra i cadetti della loro storia. Dopo due stagioni, nel 1987-1988 arrivò la vittoria del campionato e il ritorno in C1. L’annata 1984-1985, nella quale i grifoni mancarono il ritorno in A di un solo punto – e stabilirono i record, tuttora in essere, del minor numero di sconfitte (1) e del maggior numero di pareggi (26 su 38 incontri) nel torneo cadetto – sembrò l’inizio di un’inversione di tendenza, invece il declino proseguì fino alla doppia retrocessione d’ufficio in Serie C2 del 1986, deliberata dalla CAF per il coinvolgimento degli umbri anche nel Totonero-bis, dopo peraltro essere già retrocessi dalla B sul campo.
Al suo stop si aggiunse due mesi più tardi quello di Pierluigi Frosio, libero della difesa perugina, il quale agli inizi di aprile incappò in uno stop fisico sul campo del Torino saltando quasi tutto il resto del torneo. Il dolmen presenta un’altezza di circa 1 m ed un’apertura orientata a E. La struttura di sostegno è crollata in parte e consiste di due appoggi monolitici e di tre piedritti a pietre sovrapposte. Il 29 giugno 1951, alla sua quinta partita ufficiale (quasi due anni dopo la quarta e la sconfitta contro la Danimarca), l’Islanda affrontò la Svezia. Sono passati già 30 anni dalle ‘Notti magiche, inseguendo un gol‘, come cantavano Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Gli anni 1930 del club biancorosso ebbero inizio, in verità, già sul finire del decennio precedente. La società conta 13 partecipazioni al campionato italiano di Serie A, dove ha conseguito come miglior piazzamento un secondo posto nell’annata 1978-1979; nella stessa stagione gli umbri stabilirono il record d’imbattibilità, diventando la prima squadra dall’istituzione del girone unico a chiudere una stagione di massima serie senza sconfitte. Ottiene 14 punti nel girone di andata e 16 nel girone di ritorno. Un campionato iniziato male con una sconfitta a tavolino, per la posizione irregolare di un tesserato e finita peggio, con il ritorno del Ravenna nei campionati dilettanti.