La Spagna debuttò al campionato mondiale di calcio in occasione dell’edizione di Italia 1934: dopo aver eliminato il Brasile agli ottavi di finale, uscì ai quarti di finale per mano dell’Italia, squadra poi laureatasi campione del mondo, dopo aver pareggiato la prima partita e perso la ripetizione dell’incontro. La Gazzetta esce nelle edicole per tutti i quindici giorni della durata della Mostra. Uno studio mostra come l’analisi biomeccanica applicata al basket migliori le prestazioni fisiche e la salute mentale degli studenti che lo praticano, riducendo ansia e stress. Le macchine superstiti vennero trionfalmente esposte al 1ª Mostra Motociclistica di Milano. Entra in redazione il giovane Armando Cougnet, che è giunto a Milano da Reggio Emilia percorrendo tutta la distanza che separa le due città in bicicletta. Nuovo capo redattore è nominato il giovane Edgardo Longoni. Longoni lascia dopo due anni per andare a dirigere un altro giornale, Gli Sports. Un consiglio direttivo-tecnico presieduto prima da Arturo Mercanti e poi da Edgardo Longoni (ex redattore capo ed ex direttore del concorrente Gli Sports) sostituisce Costamagna alla direzione.
Costamagna rimane direttore unico del giornale; Armando Cougnet assume la direzione amministrativa. Ma non torna più alla Gazzetta: si dimette dalla direzione per dedicarsi alla professione per cui aveva studiato, l’avvocatura. Fino al 1905 la periodicità rimane stabilmente bisettimanale; solo in occasione di grandi eventi la Gazzetta esce per più giorni consecutivi. L’idea di stampare la Gazzetta su normale carta bianca dura solo un mese. Dal 1917 fino alla fine della guerra vengono stampate 30 000 copie gratuite inviate ai soldati al fronte («La Gazzetta del Mitragliere»). Uno dopo l’altro i redattori devono lasciare il giornale perché chiamati alle armi: partono per il fronte Longoni, Toffaletti, Morgagni e Cougnet. Avrei voluto saper tutto, aver già letto i giornali, per potermi allontanare fra i tronchi e contemplare il nuovo cielo. Il primo numero ha venduto tutte le 20 000 copie stampate e già dal 24 aprile la testata La Gazzetta dello Sport (con l’articolo) appare in primo piano, surclassando i nomi dei due settimanali che l’hanno generata. Gli Irriducibili contano già al primo anno 500 iscritti e, oltre ai ragazzi di Torino, coordinatori dell’attività del gruppo, molto importanti sono le numerose sezioni. Primo giro Andrew Luck • Robert Griffin III • Trent Richardson • Matt Kalil • Justin Blackmon • Morris Claiborne • Mark Barron • Ryan Tannehill • Luke Kuechly • Stephon Gilmore • Dontari Poe • Fletcher Cox • Michael Floyd • Michael Brockers • Bruce Irvin • Quinton Coples • Dre Kirkpatrick • Melvin Ingram • Shea McClellin • Kendall Wright • Chandler Jones • Brandon Weeden • Riley Reiff • David DeCastro • Dont’a Hightower • Whitney Mercilus • Kevin Zeitler • Nick Perry • Harrison Smith • A.J.
Il primo Giro d’Italia prende il via il 13 maggio 1909 alle 3 di notte da viale Monza, nel centro di Milano; la vittoria della prima tappa, con arrivo a Bologna, va a Dario Beni. Dopo la fine del primo conflitto mondiale la rosea diviene quotidiano. Inoltre con il primo numero dell’anno nuovo scompare la sottotestata «Il Ciclista e la Tripletta»: la Gazzetta assume il nome attuale. Durante tutto il Giro d’Italia la Gazzetta esce con cadenza quotidiana. Nel giro del portico passarono i giorni. I primi colori ufficiali della squadra parmense, nata nel 1913 con il nome di Verdi Foot Ball Club, sono quelli della città, ovvero il giallo e il blu, disposti a quarti sulla divisa. L’anno dopo con il nome di Amor Trastevere, la squadra partecipa al campionato di Prima Categoria giocando sul campo Ottavilla, ovvero quello che poi si chiamerà Vittorio Bachelet e oggi Trastevere Stadium.
Roberto, insieme agli amici Gigi Franco e Francesco Girone, ha deciso di inseguire il sogno del Museo del Bari (un progetto molto interessante sul quale abbiamo realizzato un articolo), conservando la memoria storica di una gloriosa squadra del sud. Uno sketch che riscosse molto successo, ancora opera di Maccio Capatonda, fu quello di Piccol, che prendeva in giro gli spot pubblicitari della nota catena di supermercati Lidl, replica maglia napoli presentando offerte di prodotti surreali. Seguono a ruota i rivali della Puma, esplosi negli anni ’70, insieme alla Umbro (Humprey Brothers), questi ultimi molto presenti soprattutto nel Regno Unito (in Italia hanno fornito Inter, Parma, Napoli e Lazio). In occasione del ritorno dei quarti di Europa League contro il Bodo, il logo dell’organizzazione comparirà sulla divisa della Lazio. Alla fine dell’anno 1906 viene pubblicato un annuario sportivo e si dà vita ad una serie di ritratti dei grandi campioni. A giustificazione di una simile ecatombe di corridori, oltre alla intuibile fragilità dei mezzi meccanici e allo stato della rete viaria, le cronache dell’epoca raccontano del malinteso senso sportivo di alcuni tifosi che cercavano di favorire i loro beniamini lanciando manciate di chiodi al passaggio degli avversari.